Traumi e ferite, lasciano delle tracce più o meno visibili nel nostro corpo o nella nostra mente.
Cicatrice è innanzi tutto sinonimo di cambiamento, di reazione ad un evento esterno che ha creato una lesione così profonda che il corpo ha reagito suturando la stessa con materiali nuovi, diversi, che si differenziano per composizione e soprattutto qualità.
Questa nuova parte di noi crea un punto di ancoraggio sui tessuti, che come un buco nero attrae a sé i tessuti circostanti alterando la funzionalità di articolazioni, muscoli, organi e visceri.
Più è profonda ed estesa ( e più è intimo l’aspetto emotivo collegato ad essa ) maggiori saranno i rischi di dolore, di alterazioni funzionali, astenia ( debolezza ) o, come nel caso di cicatrici post parto, incontinenza urinaria, dispareunia ( dolori durante i rapporti ) o alterazioni delle funzioni intestinali.
Valutare e trattare la cicatrice con varie tecniche e nutrirla nel modo giusto renderà i nuovi tessuti meno rigidi, più elastici e con una riduzione, spesso eliminazione, della sintomatologia.
Le cicatrici dovuti ad un parto cesareo, episiotomia, interventi viscerali a cielo aperto, ma spesso anche quelle in laporoscopia, piuttosto che interventi articolari, sono solo alcuni esempi meritevoli di attenzione, valutazione e trattamento.