Adoro lavorare con i bambini e con gli anziani, esiste un concetto di “effetto primacy e recensy” legato alla memoria e quindi all’apprendimento: ricordiamo meglio le prime e le ultime informazioni che riceviamo rispetto ad eventi nuovi, in mezzo ci sono un mare di informazioni che spesso perdiamo, il terreno fertile di chi ancora deve strutturarsi e chi non ne ha più bisogno e riesce a liberarsi: i bambini e quelli della “vecchiezza”, sembra un buon parallelismo, in un certo senso.
Raccogliamo le informazioni percettive e cognitive in modo automatico o in modo volontario, possiamo dedicare la nostra attenzione selettiva o automatica per acquisire o modificare comportamenti. La nostra postura viene gestita in modo automatico, cioè esistono dei sistemi che gerarchicamente adattano la nostra posizione nello spazio in modo economico, in equilibrio e in confort, circa il 95% delle nostre azioni giornaliere avvengono attraverso questa via.
La velocità di conduzione delle informazioni volontarie (decido di fare un piegamento delle gambe) è di circa 60 bit al secondo, la velocità delle informazioni automatiche (la mia postura corretta) ad una velocità di circa 60 milioni di bit. Tralasciando le differenze di conduzione riportate da autori differenti, è chiaro quanto sia difficile e quanto tempo richieda una rieducazione posturale?
P.s. la stessa differenza di velocità esiste anche tra pensiero conscio e inconscio e pensare di risolvere l’inconscio senza gli strumenti adatti è dura.