L’etimologia della parole ginnastica è di origine greca, gimnastikè che significa “l’arte dell’esercitare e addestrare”. Non è un caso che nell’era moderna il ginnasio sia diventato una scuola propedeutica agli studi classici superiori, l’incontro etimologico tra l’esercizio fisico e quello culturale e psichico denota la reciproca relazione.
La parola ginnastica è ormai passata di moda lasciando il passo a termini più moderni ed esterofili che ci allontanano dalla sua dimensione filosofica antica, la ginnastica, l’addestramento del corpo, faceva parte di quel lungo processo che i greci definivano paideia, l’apprendimento di tutte quelle conoscenze che avrebbero formato i futuri cittadini.
Oggi giorno sbiadisce sempre più l’immagine della ginnastica come fondamentale alla costruzione di una buona salute e di un adulto che possa far parte della società con la consapevolezza del rispetto delle regole, della sofferenza e della rinascita, della durezza nel raggiungimento di un obiettivo e della gioia nel raggiungerlo, di una mente sana in un corpo sano.
Due valori sono costantemente in calo negli ultimi decenni, il quoziente intellettivo medio e le ore di attività fisica; se di certo non è obiettivo di questa riflessione creare e dimostrare una relazione, non si può non notare che perdendo il giovane conoscenza di quelle peculiarità dello sport come la fatica, la condivisione e il rispetto, non possono che perdersi di pari passo anche tutti quei “logos” della mente che permetto un sano sviluppo della psiche.
L’ultimo lustro ha fatto emergere un numero sempre maggiore di disagi giovanili, dove un tempo comparivano ribellione, rifiuto delle norme, manifestazione fisica del dissenso, fuga dal contesto familiare e sociale, oggi troviamo silenzio, conformismo, rifugio domiciliare e rifiuto e paura del gruppo. Questo urlo muto deve preoccupare il genitore, la società e lo stato molto più di quanto non facesse preoccupare un’autogestione o occupazione dei decenni passati.
La socio fobia, l’ansia generalizzata, l’ipocondria sono solo alcuni dei disagi che oggi si manifestano nell’adolescente e nel preadolescente, un percorso che deve essere affrontato con la terapia psicologica più opportuna e tempestiva.
Se per i greci l’addestramento del corpo e della mente erano sovrapponibili, oggi la ginnastica rappresenta un’arma formidabile per creare un ponte con la mente dei ragazzi, per tornare ad educarla all’espressione di se stessa. Una caratteristica trasversale di tutte queste declinazioni del disagio psichico è “l’alessitimia”, l’incapacità di esprimere le proprie emozioni; se è vero che il movimento è l’espressione del corpo, è possibile un ponte ove il giusto tutor, caregiver, possa condurre il giovane al valico, al ritorno all’espressione della mente, delle emozioni e del disagio stesso.
Fisiologico è il centro dove queste tematiche vengono affrontate tutti i giorni con inostri giovani pazienti e i loro genitori. Se vuoi comprendere meglio questo percorso ti aspettiamo!
Daniele Dessí
Dottore in Scienze Motorie
Osteopata D.O. BSc Ost CH
Posturologo
Dottore in psicologia